CENNI STORICI
Preistoria
Le ricerche e i rilevamenti archeologici effettuati nel territorio circostante Mugnano hanno evidenziato che nell’era geologica del Quaternario Antico la zona era ancora un’insenatura di quello che venne poi definito Bacino Tiberino, un immenso specchio d’acqua che occupava quasi completamente gli attuali confini dell’Umbria generando fenomeni di sedimentazione fluviale e lacustre di materiali ciottolosi, sabbiosi ed argillosi, tipici del periodo Villafranchiano. I rilievi circostanti erano all’epoca altrettante isole di quell’enorme bacino dalle cui acque, con il progressivo ritiro nelle ere successive, ebbe origine la “Valle del Cestola”, principale corso d’acqua della zona. Numerosi fossili, raschiatoi e utensili, rasoi e lamine rinvenuti sono testimonianza di quel primordiale periodo fino al Paleolitico Inferiore e Superiore.
Epoca Romana
Le testimonianze storiche più lontane risalgono all’epoca romana e sono tracce archeologiche, recuperate in corrispondenza di antiche sepolture e di insediamenti stanziali, ritrovate nei boschi e nelle campagne intorno al paese e che attestano che il territorio è stato abitato a partire almeno dal II secolo a.C., senza soluzione di continuità, fino alla fine del V secolo d.C.. Secondo lo studioso perugino Annibale Mariotti, l’etimologia del nome MUGNANO, di origine prediale, deriverebbe dai possedimenti della famiglia gentilizia romana dei Munii, la quale, con la distribuzione delle terre ai legionari di Ottaviano che avevano invaso ed occupato le zone del perugino tra il 40 e il 27 a.C., era diventata proprietaria di un latifondo in questo sito. Quindi, in seguito, da Munius il nome si trasformò in Fundus Munianus (latifondo dei Munii) e poi in Muniano nel periodo medievale, fino all’odierno Mugnano. Reperti archeologici interessanti dell’epoca romana sono stati anche rinvenuti lungo la cosiddetta Strada Maremmana, che collegava presumibilmente il bacino del Trasimeno e la città di Fallera, attualmente ridotta a semplice strada campestre, ma che nel corso dei secoli ha avuto un’importanza strategica, basti pensare che nel periodo bellico fu percorsa dalle truppe in movimento.
Alto Medioevo
Dalla caduta dell’Impero Romano e per i successivi quattro secoli non risultano testimonianze e ritrovamenti, tanto da dedurre che la serie di avvenimenti che si susseguirono in quel periodo, lasciando gravi segni nelle città e nelle campagne umbre, coinvolse anche gli abitanti del territorio in quel fenomeno migratorio che spinse gruppi piccoli e grandi a mettersi al riparo dal passaggio delle orde barbariche e dalle conseguenti carestie ed epidemie.
Periodo Benedettino
Tra il IX e il X secolo giunsero nella zona di Mugnano i monaci benedettini che nel fervore e con lo spirito di abnegazione racchiuso nel motto Ora et Labora bonificarono la palude donando nuova fertilità e nuovo vigore alle terre, grazie anche alla mano d’opera della gente accorsa ad aiutarli che riceveva in cambio protezione ed asilo. La costruzione dell’Abbazia Benedettina e della Chiesa annessa sono da considerare a tutti gli effetti un significativo insediamento che da lì a poco trasformerà tutta la realtà del circondario e getterà le basi per la nascita dell’agglomerato urbano.
Medioevo
Il Medioevo mugnanese è stato caratterizzato dalla edificazione dell’Hospitale, un ricovero per viandanti e da quella del Castello, nati all’ombra e sotto la protezione dei monaci benedettini. L’antico Castello fu fatto probabilmente costruire proprio dai monaci per ospitare la gente che lavorava le terre. Le prime notizie si hanno tra il 1276 e il 1305 e affermano l’esistenza di un primo agglomerato di abitazioni, probabilmente una villa con una torre di avvistamento. Il registro del Sussidio focolare del rione di Porta Santa Susanna (del quale l’area di Mugnano faceva parte) attesta che nel 1276 la villa era abitata da 32 fuochi, circa 160 persone. Dal 1380 il borgo venne riconosciuto come Castrum e da lì ebbe inizio lo sviluppo del paese nei secoli a venire. Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI il Castello viene riedificato nelle sue parti essenziali, come si evince dal gonfalone dipinto e conservato nella Chiesa Parrocchiale. La Guerra del Sale e il dominio dello Stato Pontificio sull’Umbria determinarono un assestamento politico ed economico e dalla metà del XVI secolo non si parla più di Castello ma di paese di Mugnano. La vita dei suoi abitanti era scandita dai ritmi e dai tempi imposti prevalentemente dall’attività agricola negli innumerevoli appezzamenti divisi tra i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, poi Sovrano Militare Ordine di Malta, e il Sodalizio di San Martino che fin da prima della metà del XVII secolo disponeva in paese di una sua tenuta. Altra fonte di sostentamento era per molti rappresentata dall’esercizio di arti e mestieri tipici del periodo.
Storia Contemporanea
La struttura economica di Mugnano fino all’inizio del 1900 rispecchiava le caratteristiche acquisite nei secoli precedenti. Da un lato l’attività agricola, intrapresa in parte in aziende di grande dimensione e in parte in piccole e medie proprietà che si legavano ai contadini attraverso il contratto di mezzadria, e dall’altro la cospicua presenza di botteghe artigianali, oggi purtroppo scomparse. Fabbri, bullettai, falegnami-bottai, scalpellini, carrettieri, calzolai e sarti producevano i loro manufatti per poi rivenderli nel mercato locale e anche fuori regione, così come i cocciai che, seguendo un’antica tradizione, lavoravano le terrecotte e le cuocevano nelle apposite fornaci. Ebbe poi la sua importanza per tutto il tessuto sociale ed economico l’edificazione di due tabacchifici, uno dei quali intorno al 1950 annoverava circa duecentocinquanta dipendenti. Organizzazioni solidaristiche, il fermento politico di alcuni decenni fa e la presenza di numerose associazioni di carattere culturale, ricreativo e sportivo hanno contribuito a costruire per Mugnano una forte tradizione sociale ed una qualità della vita tipica dei piccoli centri.