Cucina Tipica Mugnanese
Se è vero che il modo di vivere si rispecchia nel modo di nutrirsi, la vita semplice del piccolo centro di Mugnano si riflette in una cucina di carattere casalingo. I mugnanesi sono attaccati alla loro casa,al loro campanile, ai prodotti della loro terra, alle loro tradizioni e quindi amano cucinare vivande frugali, genuine, semplici, anche piuttosto saporite.
Anche Mugnano , come del resto tutta l’Umbria, è il regno felice dello spiedo, della griglia, del forno. In tema di arrosti ha una specializzazione notevole: la carne allo spiedo o sulla brace deve avere un sapore preciso, il suo, senza troppi intingoli. Unici condimenti: un po’ di grasso di maiale, aglio, pepe, erbe aromatiche, e, soprattutto, olio extra vergine di oliva, prodotto dagli olivi delle colline circostanti. La gastronomia mugnanese ha il merito di tener vivo, con l’applicazione di formule antiche, un certificato di civiltà. Anche i dolci tradizionali non richiedono complicate elaborazioni.
ITINERARI TURISTICI.
MUGNANO, AL CENTRO DELLE PRINCIPALI METE TURISTICHE.
LAGO TRASIMENO
DA MUGNANO 4 KM
Il lago Trasimeno è un vero e proprio paradiso naturale.
Quarto lago d’Italia per dimensioni, deve il suo nome ad un’antica leggenda in cui si narra del principe Trasimeno e del suo amore per la ninfa Agilla. Paragonato da Lord Byron ad “un velo d’argento”, nel corso dei secoli il lago ha ammaliato con il suo fascino innumerevoli poeti, pittori e viaggiatori.
Parco Regionale dal 1995 è caratterizzato da una zona umida, ove, tra rigogliosi canneti, si affollano anatre selvatiche, cormorani, il nibbio, il martin pescatore. Il lago infatti rappresenta da sempre per l’avifauna acquatica un’importante area di svernamento, sosta e riproduzione e per le specie ittiche un habitat perfetto per riprodursi.
Per approfondire la storia della fauna ittica e dell’avifauna del Trasimeno e per conoscere i segreti dei pescatori e gli strumenti da loro utilizzati ti consigliamo di visitare il Museo della Pesca di San Feliciano nel comune di Magione; se vuoi conoscere le imbarcazioni usate dai pescatori a partire dal medioevo ti consigliamo di visitare il museo delle Barche, ospitato nella rocca di Passignano.
Se sei un appassionato di storia ti consigliamo di organizzare la tua vacanza ripercorrendo le tappe della Battaglia di Annibale al Trasimeno.
Se vuoi praticare sport all’aria aperta hai solo l’imbarazzo della scelta fra itinerari in bici, a cavallo e sport acquatici come kytesurf, canoa e vela.
Prova l’emozione di una gita alle isole, Maggiore e Polvese, che potrai raggiungere tutto l’anno con comodi battelli.
Se ami la buona cucina, al lago potrai gustare ottimi piatti a base di pesce di lago e in particolare anguilla, persico e tinca, e assaggiare la Fagiolina del Trasimeno, riconosciuta come Presidio Slow Food e il pregiato Zafferano di Città della Pieve.
Tra i prodotti tipici ti invitiamo ad assaporare anche l’olio di oliva e i vini che potrai assaggiare percorrendo la”Strada dei vini dei Colli del Trasimeno”.
Il territorio del Trasimeno è celebre per i merletti a pizzo irlanda dell’Isola Maggiore, le lavorazioni in Tulle di Panicale oltre che per l’arte di intrecciare cesti con le canne del lago.
PERUGIA
DA MUGNANO 18 KM
Perugia dispone di un immenso patrimonio artistico e culturale frutto del suo glorioso passato. In ogni angolo e nelle piazze della città si possono ammirare monumenti che testimoniano secoli di storia, arte e cultura. A cominciare dall’Arco Etrusco o Arco di Augusto, porta monumentale dell’antica cinta muraria etrusca poi restaurato in epoca romana, il Pozzo Etrusco e Porta Marzia, seconda porta monumentale etrusca, inglobata nella fronte del bastione della Rocca Paolina, fortezza fatta erigere da Papa Paolo III nel 1540.
Su Piazza IV Novembre, una delle più belle d’Italia, si affacciano il palazzo dei Priori, elegante edificio gotico con all’interno laGalleria Nazionale dell’Umbria che custodisce capolavori assoluti dell’arte italiana dal Medioevo al XVIII secolo di Piero della Francesca, Benozzo Gozzoli, Beato Angelico, Pinturicchio, il Perugino. Notevoli anche la sala dei Notari, il Collegio del Cambio, antica sede dei cambiavalute (corporazione di arti e mestieri di Perugia), con all’interno il prestigioso ciclo pittorico delPerugino e la cappella di San Giovanni Battista con affreschi del XVI secolo, il Collegio della Mercanzia, la cattedrale di San Lorenzo con annesso il Museo del Capitolo e la stupenda Fontana Maggiore duecentesca di Fra Bevignate da Perugia con bassorilievi di Nicola e Giovanni Pisano.
Interessanti il palazzo del Capitano del Popolo ed il palazzo della Vecchia Università, oggi sede del palazzo di Giustizia, palazzo Donini e palazzo Cesaroni, rispettivamente sedi della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale dell’Umbria, il palazzo della Provincia (1870) in stile lombardo e palazzo della Penna, sede espositiva di collezioni permanenti e mostre temporanee. Notevoli il teatro comunale Morlacchi (1788), palazzo Gallenga- Stuart (1754), sede dell’Università per Stranieri.
Molti gli edifici religiosi degni di nota: l’abbazia di San Pietro, con uno splendido chiostro, la chiesa di San Domenico, cui è annesso il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, ricco di reperti umbri, etruschi e romani, il tempio di san Michele Arcangelo a pianta circolare, il complesso di San Francesco al Prato con l’ex chiesa e l’oratorio di San Bernardino e la chiesa di San Filippo Neri, la chiesa di San Severo con un affresco, “Trinità e Santi”, in parte di Raffaello e del Perugino, la chiesa di Santa Maria Nuova con coro ligneo ed organo del 1584, la chiesa di Sant’Ercolano e la chiesa di San Bevignate (XIII secolo).
Ancora in città meritano una visita l’orto Botanico e l’orto Medievale, quest’ultimo presso l’abbazia di San Pietro.
ASSISI
DA MUGNANO 38 KM
Assisi, con il suo centro storico, la basilica di San Francesco e gli altri siti francescani, unitamente alla quasi totalità del territorio comunale, sono stati dichiarati nel 2000 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.
Tra i numerosi monumenti che rendono Assisi una delle mete turistiche artisticamente più ricche, spiccano la basilica di San Francesco, con la tomba del Santo e i capolavori di alcuni tra i maggiori artisti di tutti i tempi quali Cimabue, Giotto, Pietro Lorenzetti e Simone Martini., la basilica di Santa Chiara, e la romanica cattedrale di San Rufino.
Sulla piazza del Comune si trovano il palazzo dei Priori, il duecentesco palazzo del Capitano del Popolo con la torre Civica, e il cosiddetto tempio di Minerva, l’edificio romano più conservato dell’intera regione, realizzato tra il 40 e 30 a.C.
Appena fuori le mura, a dominare la città c’è la superba rocca Maggiore, ricostruita nel 1367 dal Cardinale Albornoz su una precedente struttura (1174) di un antico castello feudale.
Nelle immediate vicinanze sono visitabili i luoghi legati alla vita di San Francesco come l’eremo delle Carceri, immerso in un fitto bosco sulle pendici del Subasio, e il convento di San Damiano, l’imponente basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita tra il 1569 e il 1679 per proteggere la Porziuncola, la piccola chiesa che accolse la prima comunità dei francescani, e la cappella del Transito, dove san Francesco morì il 4 ottobre 1226.
Dal punto di vista naturalistico merita una visita l’area del Parco Regionale del Monte Subasio, istituito per proteggere un ambiente di grande valore ambientale e permeato da un’atmosfera mistica.
ORVIETO
DA MUGNANO 64 KM
Orvieto sorge in un masso di tufo, in mezzo a campi e vigneti, le cui scoscese pareti sembrano cingerla.
Per le sue antichità etrusche, per l’aspetto in parte medioevale delle sue vie, ma soprattutto per il celebre Duomo, gioiello dell’arte gotica, Orvieto è una delle città più interessanti d’Italia. Alcuni studiosi sostengono che anticamente si chiamava “urbs vetus”, e cioè città vecchia, ma scarse sono le notizie che potrebbero aiutarci a far luce sulla vita sociale, politica e economica del periodo etrusco. Fortunatamente sono rimaste alcune testimonianze architettoniche importanti, come il Tempio del Belvedere, risalente al V secolo a.C., la necropoli del Crocifisso, poco fuori le mura, del VI secolo a.C., in cui si seppellirono i morti fino al III secolo d.C. e il pozzo etrusco della Cava, profondo oltre 26 metri. Dopo l’occupazione Longobarda divenne sede del vescovado e così in città nacquero numerosi monasteri. Nel 1137 Orvieto divenne libero comune e cominciò un forte sviluppo sociale ed economico. Sorsero infatti numerosi palazzi nobiliari, tra cui Mazzocchi e Clementini, case torri e chiese.
L’autonomia gli fu riconosciuta da papa Adriano IV e cominciarono le lotte tra la famiglie guelfe e quelle ghibelline per il possesso della città. A metà del 1300 il cardinale Albornoz, legato pontificio, occupò la città facendola tornare sotto lo Stato della Chiesa. Costruì una vera e propria rocca, la fortezza di Albornoz, di cui oggi rimane la sola cinta muraria, all’interno della quale è stato fatto un giardino pubblico. Alla guida della città si alternarono vari signori locali, e, dopo la parentesi napoleonica, entrò, nel 1860, a far parte dello stato italiano. La sua posizione geografica fece di Orvieto un centro naturalmente fortificato, perciò la città non fu mai circondata da mura, le pareti alte e scoscese la isolavano, naturalmente, dal resto del mondo.
Al centro si trova piazza della Repubblica. Qui si ammira il bel palazzo Comunale e la chiesa di Sant’Andrea, sorta nel VI secolo sulle rovine di un antico tempio etrusco.
Poco dopo la famosa Torre del Moro, alta 42 metri, accanto a palazzo dei Sette. Anche il teatro civico va menzionato per la sua bellezza ottocentesca, dedicato all’insigne musicista orvietano Luigi Mancinelli.
Piazza del Popolo è la maggiore della città, e si impone subito all’attenzione del visitatore il maestoso palazzo del Capitano del Popolo, per la sua nobile architettura. Vicino la piccola chiesa di San Rocco.
La seconda attrazione di Orvieto, dopo il Duomo, è il pozzo di San Patrizio, raggiungibile tramite un viale alberato e collocato in uno dei posti più panoramici della cittadina. Fatto scavare da papa Clemente VII, nel 1527, è profondo quasi 62 metri. Non ultime, da ricordare, anche la chiesa di San Giovenale, di origini molto antiche, la chiesa di San Domenico, che la tradizione vuole essere stata la prima in assoluto ad essere dedicata al Santo fondatore dell’ordine domenicano, e la chiesa di San Francesco, una volta convento francescano.
CASTIGLIONE DEL LAGO
DA MUGNANO 20 KM
Il centro storico è circondato dalle mura medievali con le tre porte Fiorentina, Senese e Perugina. Notevole la Rocca del Leone, uno degli esempi più interessanti di architettura militare umbra del Medioevo: realizzata nel 1247, su progetto di Frate Elia Coppi da Cortona, è a forma di pentagono irregolare, con cinque torri e tre porte, dominata dal mastio triangolare alto quasi 30 metri. Il cammino di ronda offre una splendida visuale sul lago, mentre il vasto spazio interno è oggi utilizzato come anfiteatro naturale per spettacoli.
Altro edificio di grande pregio artistico è Palazzo Ducale o della Corgna, fatto costruire da Ascanio della Corgna nel 1560 su progetto del Vignola o di Galeazzo Alessi: offre interni riccamente affrescati da Niccolò Circignani detto “Il Pomarancio” e Salvio Savini, con scene mitologiche e imprese del capitano di ventura Ascanio della Corgna che nell’insieme rappresentano uno dei migliori esempi della pittura manieristica della regione. Da vedere la chiesa di Santa Maria Maddalena, con una pregevole tavola del 1500 di un allievo del Perugino, una “Madonna del Latte” di scuola senese del ‘300 ed affreschi di Mariano Piervittori (1850), la chiesa di San Domenico di Guzman, con un bel soffitto ligneo a cassettoni ed un ambulacro destinato a tomba dei della Corgna, e, sulla piazza principale del borgo, piazza Mazzini, il palazzo del Capitano del Popolo del XIII secolo.
Nei dintorni, Castiglione del Lago presenta numerosi insediamenti di origine etrusca diffusi in vari piccoli centri costruiti sulle colline circostanti: a Gioiella, Vaiano, Pozzuolo, e nei pressi di Panicarola il santuario della Madonna della Carraia (necropoli protovillanoviana): il santuario, eretto nel XVII secolo, ha un interno ampio a croce greca ed un notevole altare ligneo con la venerata immagine della Madonna con Bambino. Di grande interesse naturalistico ed ambientale l’Isola Polvese, la più grande del lago Trasimeno, destinata ad oasi attrezzata e parco didattico-ambientale, presenta una ricca vegetazione con boschi di leccio, alloro, roverella ed offre la possibilità di ammirare un patrimonio faunistico di grande interesse.
CITTA’ DELLA PIEVE
DA MUGNANO 25 KM
Il centro storico mantiene l’impianto urbanistico originario tipicamente medievale sul quale si sono innestati elementi architettonici di gusto rinascimentale, barocco, rococò, neoclassico, che evidenziano la vitalità artistica della città. Da visitare lacattedrale dei Santi Gervasio e Protasio (Duomo), che conserva le opere di due grandi pittori di Città della Pieve, il Peruginoed il Pomarancio, e l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, dove si trova la straordinaria “Adorazione dei Magi” del Perugino.
Oltre alla torre Civica, eretta nel XII secolo, e la torre del Vescovo, torrione di avvistamento edificato probabilmente nel 1326, notevoli sono la Rocca (1326), con cinque torri, il palazzo della Corgna (XVI secolo), sede della biblioteca comunale e di esposizioni temporanee, palazzo Bandini (XVI secolo) e palazzo Baglioni, del XVIII secolo.
Fuori dalle mura cittadine si trovano la chiesa di Sant’Agostino, di San Francesco, oggi santuario della Madonna di Fatima, lachiesa di Santa Maria dei Servi, con l’affresco del Perugino raffiguranta la Deposizione dalla Croce, e la chiesa di Santa Lucia.
Una curiosità: lungo via Vannucci si incontra il “vicolo Baciadonne”, considerata il vicolo più stretto d’Italia per la sua larghezza che varia dai 50 ai 60 centimetri.
Nei dintorni, poco fuori la città, si incontra Santa Maria degli Angeli, eremo francescano che si presenta come una costruzione gotica con campanile a vela.
La collocazione in un’area di confine rappresenta un elemento caratteristico del paesaggio, nel quale si intrecciano armonicamente impronte umbre, toscane e laziali, impreziosite dalla grazia dell’ambiente naturale: colline morbide che si colorano della luminosità magnetica sprigionata dai dipinti del Perugino, del verde argentato che incornicia la campagna intorno al suo splendido borgo, che esalta le forme addolcite dei campi coltivati, del rosato intenso del cotto, eco dell’antica tradizione locale nella fabbricazione del laterizio prodotto in loco fin dagli inizi del Duecento.
SPELLO
DA MUGNANO 48 KM
Spello unisce al suo carattere medievale, con vicoli tortuosi e antiche case in pietra, numerose testimonianze di epoca romana, come la cinta muraria lungo il cui tracciato si aprivano le porte ancora ben conservate, i resti del teatro, dell’anfiteatro, delleterme. L’abitato è ancora circondato da mura, erette nel 1360 inglobando parte della cinta romana e tre splendide porte: porta Consolare (I secolo a.C.), la porta Urbica (o porta San Ventura) e la porta Venere di età augustea.
Tra gli edifici religiosi è notevole la chiesa di Santa Maria Maggiore (XII-XIII secolo), con grandi tesori d’arte all’interno: sul lato sinistro della navata la splendida cappella Baglioni decorata con affreschi del Pintoricchio e impreziosita da un pavimento in maiolica di Deruta (1566) oltre a dipinti del Perugino. Del Pintoricchio è anche la grande tavola Madonna e Santi (1508) custodita nella duecentesca chiesa di Sant’Andrea, che conserva anche un Crocifisso di scuola giottesca, ed è esposto il corpo del Beato Andrea Caccioli, compagno di San Francesco.
Oltre al palazzo Comunale, sede della Biblioteca (fondo antico), dell’Archivio storico e dell’Accademia di Studi Costantiniani, da visitare palazzo Baglioni (1358), palazzo dei Canonici, sede della Pinacoteca, e la chiesa di San Lorenzo (XII secolo), che conserva un prezioso tabernacolo in marmo, opera monumentale dello scultore Flaminio Vacca (1587).
Nei dintorni l’interessante chiesa di San Claudio, la chiesa di San Girolamo con annesso convento, complesso edificato nel 1472 con il finanziamento di Braccio II Baglioni, signore di Spello, Villa Fidelia di origine cinquecentesca poi notevolmente trasformata e ampliata nei secoli XVIII e XIX, edificata sul luogo di un grandioso santuario ellenistico dedicato a diverse divinità, tra cui certamente Venere.